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La prima produzione di olio CCE è ottenuta, infatti, dai frutti degli olivi della pregiata varietà Canino presenti sul terreno che ospiterà l’impianto fotovoltaico che stiamo realizzando a Canino, nella località Santa Lucia, in provincia di Viterbo. L’impianto ha una potenza prevista di 14 MW e fornirà energia a 7.583 famiglie.
Sin dalla sua origine, il progetto per il parco solare di Santa Lucia è abbinato a un piano agronomico per il mantenimento degli olivi del terreno che ospiterà i pannelli. Per far coesistere produzione fotovoltaica e produzione agricola, gli olivi sono stati spostati – nelle migliori condizioni - in una zona adeguata alla loro crescita e dotati di un impianto irriguo.
Gli olivi del nostro progetto di Santa Lucia appartengono alla monocultivar Canino, una varietà tipica della Tuscia (la parte nord-occidentale del Lazio) e di particolare valore per questo territorio. Si tratta di una varietà antica, coltivata già dagli Etruschi, molto resistente e capace di adattarsi a terreni e condizioni ostili per altre varietà. L’olio che se ne ricava è di colore verde intenso con riflessi brillanti e al gusto risulta mediamente piccante e con una nota amara.
Negli ultimi mesi del 2024 abbiamo raccolto i frutti degli alberi di Santa Lucia, da cui abbiamo ottenuto la prima produzione di olio extra-vergine biologico. Il primo raccolto dai nostri olivi è avvenuto nella cornice di una campagna olearia che, a livello nazionale, ha molto risentito degli effetti del cambiamento climatico. Di fronte alle difficoltà crescenti che affrontano gli agricoltori, integrare agricoltura e fotovoltaico in soluzioni agrivoltaiche adattate alle esigenze dei coltivatori è sempre più importante: l’agrivoltaico offre numerose soluzioni per rispondere agli effetti del cambiamento climatico, garantire un doppio uso del suolo e beneficiare i territori e le loro comunità.
CCE Italia ha condiviso il proprio approccio all’agrivoltaico qui: Agrivoltaico: benefici, sfide e opportunità, la visione di CCE Italia
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